Viviamo in un Pianeta composto da acqua per oltre il 70% eppure tante aree della Terra sono colpite da siccità estrema tanto da rendere praticamente impossibile la vita in quei luoghi: niente accesso diretto all'acqua potabile, nessuna possibilità di irrigare adeguatamente i campi e quindi di coltivare e allevare animali, con conseguenze non difficili da immaginare. Si stima che entro il 2030 sarà addirittura metà della popolazione mondiale a subire gli effetti della scarsità idrica.
Ridurre il nostro consumo idrico però è tutt'altro che difficile e possiamo contribuire alla salvezza di falde acquifere, torrenti, fiumi, mari e oceani, partendo dalle nostre abitudini quotidiane.
Non sprecando l'acqua lasciando i rubinetti aperti, sì, ma non solo: possiamo ridurre la nostra impronta idrica anche con i nostri acquisti e ponendo attenzione a ciò che portiamo sulla nostra tavola.
Basti pensare ad esempio che per produrre circa mezzo chilo di pasta sono necessari ben 870 litri di acqua, oltre 1.100 per la stessa quantità di riso, oltre 1.000 litri per una dozzina di uova, 1.770 per mezzo chilo di carne di pollo o per altrettanta carne di manzo addirittura 7.000 litri.
L'attivista Florencia Ramirez con "Goccia a goccia" edito da L'Aboca ci guida in un viaggio in giro per gli Stati Uniti grazie al quale sarà possibile riflettere sull'uso sostenibile della risorsa idrica e conoscere l'impatto di molti alimenti per sviluppare maggiore consapevolezza: dalla Louisiana al Texas, dal Tennessee alla Georgia, dall'Illinois alle Hawaii, alla scoperta di fattorie, risaie, coltivazioni idroponiche, produzione lattiero-casearia, aziende vinicole e altro ancora.
A completare ogni capitolo una ricetta per rendere le nostre tavole ancora più sostenibili.