Il primo dicembre 1955 sull'autobus 2857 che percorreva le strade di Montgomery, avvenne nel giro di pochi istanti un episodio destinato a segnare la storia: la sarta quarantaduenne Rosa Parks era seduta sul bus di rientro dal lavoro, quando alla richiesta di cedere il suo sedile ad un passeggero, si rifiutò.
Quella donna con la pelle scura era stufa delle ripetute discriminazioni razziali dei bianchi e decise di compiere quel gesto di ribellione: un gesto che le costò l'arresto e che innescò un boicottaggio degli autobus in città, guidato da Martin Luther King.
La fine del processo e della sua condanna, non sarà un traguardo per Rosa Parks bensì l'inizio di una tenace battaglia per la conquista dei diritti dei neri, contraddistinta da un forte senso di comunità e unione che coinvolge circa 20.000 persone, tutti coloro che stanno boicottando l'uso degli autobus e sostenendosi gli uni con gli altri per darsi un passaggio in auto o in taxi, per non continuare a sovvenzionare compagnie di trasporto dove sono considerati di categoria inferiore.
E alla fine quella battaglia vedrà dichiarata incostituzionale la segregazione dei bus: un prezioso passo sulla strada dell'uguaglianza e della giustizia sociale. Una strada ahimè ancora in salita e segnata da ostacoli, ma che milioni di persone in tutto il mondo sognano di scavalcare, manifestando e lottando per questo.
La graphic novel “Rosa Parks” edita da Beccogiallo nasce dai testi di Mariapaola Pesce e dai disegni di Matteo Mancini.