![]() |
Afghanistan, ancora un terribile episodio di flagellazione di due ragazze nella provincia di Ghor, nel distretto di Gardan-i-Top (non lontano dalla sede del comando italiano a Herat). Le due ragazzine, di 13 e 14 anni, sono state condannate dal locale consiglio degli anziani, teoricamente già fedele al governo e a una costituzione che riconosce i diritti delle donne. La punizione corporale è stata eseguita in pubblico e filmata.
Quale era la loro colpa? Cercavano di scappare, travestite da uomini, dai loro mariti. E chi erano i loro mariti? Persone molto più anziane e a loro sconosciute, a cui erano state vendute dalle loro famiglie. Secondo un rapporto Unicef, risultato da un’indagine condotta dal 2000 al 2008 (il regime talebano è caduto alla fine del 2001), il 43% delle mogli afgane si sono sposate quando erano minorenni, quasi mai con il loro consenso. L'unico aspetto "positivo" della vicenda, è che dopo le frustate le due ragazzine hanno ottenuto il divorzio. Non perché l'abbiano chiesto loro, ma perché (anche in questo caso) così ha deciso il mullah locale.
Nonostante la costituzione afgana proibisca matrimoni di minori di 16 anni, le due ragazze sono state arrestate da poliziotti regolari e riconsegnate alla “giustizia” del loro villaggio. Se è questo il futuro dell’Afghanistan...
Mentre la Jirga (assemblea) della Pace so riunisce per il secondo giorno a Kabul, per cercare un accordo fra governo e insorti talebani, si moltiplicano speranze e preoccupazioni delle donne in Afghanistan. La buona notizia è che la loro delegazione, ammessa ai lavori, è più numerosa di quanto non si pensasse. Su 1600 partecipanti, circa un quinto sono donne (poco più di 300, dunque), non le 30 o 50 previste inizialmente. La brutta notizia è che, episodi come quello avvenuto nella provincia di Ghor, rivelano che il problema della segregazione delle donne non è solo colpa dei Talebani, ma di gran parte della società afgana.