Quando i controlli agli aeroporti diventano troppo invasivi, addirittura pornografici, le società più reattive iniziano a ribellarsi.
La nuova pietra dello scandalo è il body scanner (ribattezzato subito porno-scanner), la macchina che, con la scusa del terrorismo, permette alle guardie di metterti a nudo, nel senso letterale del termine.
I tedeschi sono stati i primi, il 10 gennaio scorso: un gruppo di protesta, “Fleshmob” si è spogliato in aeroporto e si è
filmato.
Anche nella società più dinamica in assoluto, quella americana, iniziano a formarsi
associazioni contro i body scanner. Ne abbiamo scovata
una, particolarmente attiva che il 24 novembre scorso, in occasione del ponte del Giorno del Ringraziamento ha organizzato una giornata di non-volo per boicottare i controlli aeroportuali. Oggi si raccolgono i risultati, positivi per l’associazione:
meno viaggiatori del solito. Complice la crisi economica, ma, secondo gli organizzatori del boicottaggio, anche merito della loro campagna di sensibilizzazione del pubblico.
“Volare in sicurezza”è il motto dei governi che sostengono l’uso del body scanner
. “Volare con dignità” è la risposta dei contestatori. Chi dei due ha ragione? Difficile dirlo, in un periodo di terrorismo rampante. Gli agenti della Tsa, (l’agenzia per la sicurezza dei trasporti statunitense) si difendono, affermando di non essere dei pervertiti. E cosa avrebbero potuto dire altrimenti? (Anche perché è difficile che le immagini stilizzate dei body scanner possano eccitare qualcuno).
Il problema è vedere se il body scanner serve veramente. E’ stato introdotto perché un terrorista ha pensato bene di tenere l’esplosivo nelle mutande. Ora che questo metodo è stato scoperto,
il prossimo attentatore non terrà niente addosso. O nasconderà tutto il necessario dentro il suo corpo (e non voglio nemmeno pensare ai controlli che si renderanno necessari per scoprirlo), o vedrà di imbarcarlo o dissimularlo in altri modi. Non dimentichiamo che per fare un 11 settembre sono bastati alcuni taglierini, fino a quel momento perfettamente leciti. Non è detto, quindi, che il body scanner sia utile. E’ invece certo che
viola la privacy, in un modo che non ci eravamo nemmeno immaginati fino all’anno scorso. “Volare con dignità”, dunque, non è uno slogan privo senso. Va ribadito, se non altro per non far sghignazzare i prossimi (e meno sprovveduti) terroristi.