SMS, Whats’ App, Facebook, Twitter, Linkedin, Pinterest, MySpace, Flickr, Wordpress, Blogger…
Siamo quotidianamente subissati di contatti, messaggi, foto, richieste d’amicizia, di condivisione. Appena ci capita qualcosa lo scriviamo su Facebook che automaticamente si collega a Twitter e, per essere sicuri che tutti siano al corrente di ciò che ci è successo, o di dove siamo, scattiamo una foto e la postiamo a più riprese su Facebook, Twitter, Pinterest, Flickr, aspettando con ansia i commenti degli amici. E non solo. Perché oggi, essere “amici” non equivale più a conoscere di persona coloro che ci commentano e con cui ci scriviamo. Inoltre, a differenza di qualche tempo fa, quando dovevamo sederci al computer per monitorare l’ondata ingovernabile di informazioni a noi destinata, ora ce le portiamo sempre con noi, grazie ai nostri smartphones e tablets.
Italia 2.0 è una ricerca condotta da
Duepuntozero Research ogni sei mesi dal 2009 (da quando in effetti è esplosa questa mania di mettere tutto in vetrina) sul panorama dei Social Network in Italia, che approfondisce il
rapporto tra Web, marche e attese degli utenti, intervistando un campione rappresentativo (1.500 per la precisione) tra gli utenti di internet italiani.

Il panorama che si apre ai nostri occhi è quello di un
aumento degli
users di social networks, news online e di social couponing (Groupon in primis), mentre la
condivisione di foto, l’utilizzo di forum e blog è diminuito rispetto all’anno scorso. Ma, calo o non calo, gli utilizzatori di questi “nuovi” strumenti di comunicazione rimangono comunque una percentuale importante. In Italia, infatti, si stimano 24 milioni gli iscritti ai Social Network, 13,5 milioni a Forum e 6,5 milioni di utenti che seguono uno o più blog con continuità e ci sono ben 4 milioni di blogger.
Sebbene l’utilizzo dei Social Network sia a pari livello tra uomini e donne (58% vs 60%), quello dei portali e dei siti dedicati alle News vede in netto vantaggio gli uomini (47% vs 35%), soprattutto nella fascia d’età tra i 35 e i 44. Solo il 23% ha uno o più blog che seguono con continuità, mentre il 50% è iscritto a uno o più Forum.
Anche le nostre abitudini più semplici sono quindi cambiate, adattandosi placidamente alle nuove tendenze. Il 7% del campione preso in esame, ogni giorno, appena accede al web, legge un quotidiano o si collega a un portale, il 15% va a curiosare sul proprio Social Network, il 18% apre un motore di ricerca mentre il 45% legge la posta privata. Quella del lavoro viene dopo…
Ai mutamenti tecnologici avvenuti negli ultimi decenni, è poi corrisposto un adattamento non solo delle nostre abitudini, ma anche linguaggio che usiamo quotidianamente. Un tempo, infatti, non sapevamo neppure come pronunciare la parola “social network”, figuriamoci a usarne uno!

Un’altra indagine ha portato a notare
come l’awareness rimanga comunque maggiore dell’heavy usage. Cioè: conosciamo tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione ma non li usiamo poi così tanto. Facebook, YouTube e Wikipedia rimangono sul podio sia per la fama che per l’effettivo utilizzo, lasciando ancora in disparte il tanto acclamato Twitter (che molti ancora non capiscono a cosa serve) e l’ormai superato Myspace.
Facebook è decisamente in pole position con il 68% degli utenti che lo utilizza spesso, lasciando un netto vantaggio (84%) ai giovanissimi (meno di 25 anni). YouTube è al secondo posto con il 59%, e il 37% di chi lo usa vi cerca e vede pubblicità. Sebbene tutti conoscano
Twitter, solo il 12% lo usa con assiduamente, seguendo in particolare (48%) amici e parenti, mentre il 26% i VIP, il 23% le testate giornalistiche, calando gradualmente la percentuale quando si tratta di aziende commerciali, istituzioni culturali, istituzioni pubbliche e politici. Le motivazioni principali sono: soddisfare la curiosità e ricevere aggiornamenti in tempo reale.
Da tenere d’occhio due new entries: Pinterest e Instagram (acquistato da Facebook), che per ora rimangono di nicchia. Il Boom invece lo ha avuto negli ultimi anni Groupon che, da quando ha messo piede in Italia ,si è via via espanso, fino a diventare di uso comune tra gli affezionati. L’88% infatti lo conosce e il 31% lo visita spesso (Groupalia 22%), con una distribuzione uniforme tra le varie fasce d’età.
Ma perché si condivide? Il 24% di coloro che condividono sono Emotioners, “Quando penso che il link sia divertente, unico, emozionante per gli altri”, il 23% Altruists, “Quando penso che il link sia utile agli altri”, il 16% Ambassadors, “Per segnalare agli altri un prodotto particolare o una marca, un’iniziativa a cui tengo e che mi piace”, l’8% Wom-natives, “Perché mi piace farlo e mi appaga, è una routine”, il 7% Connectors, “Perché in questo modo alimento e tengo vive le mie relazioni”, il 5% ID builders, “Perché così mi faccio conoscere meglio dagli altri”. Mentre un 17% non condivide mai nulla!
E allora… Buona condivisione a tutti!
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