
Oggi, 26 Giugno, presso la
Galleria AMY D Arte Spazio aprirà
The Game - Business and manipulation Project economART.- Mi piace immaginare che dalla dismissione di una fabbrica nel suo ultimo giorno di vita venga concepita una NUOVA arma, fatta con materiali di scarto. La canna puntata aggressivamente sugli sviluppatori: sono loro, i programmatori, che agendo sulla linea di frontiera, decideranno i sogni e il futuro dei nostri figli. -
Questa è la visione del progetto in questione di Anna d'Ambrosio.
Il cambiamento antropologico che la nostra cultura sta attraversando, con il mondo informatico e telematico,
genera mutamento non solo in ciò che facciamo ma anche nel nostro modo di pensare e nell'immagine che gli uomini hanno di se stessi. Con particolare riferimento alla psiche infantile, si riconfigura la macchina come
"oggetto psicologico/transazionale".The Game, di fatto, ci porta attraverso l'iperrealtà, il videogioco come medium procedurale caratterizzato da dinamiche di interazione e feedback in tempo reale, da regole e da un contesto.
Imitazione e desensibilizzazione, che portano i soggetti esposti a essere meno reattivi, alla narcotizzazione della realtà, ma anche all'aspetto video ludico, sono i punti di cui si occupano in mostra gli artisti Cecilia Borettaz, Constantine Zlatev, Massimiliano Camellini, Team BloodyMonkey, Team Santa Ragione, Wannabe-Studios, Team Indomitus Ganes e E-Ludo.
The Game - Business and Manipulation Project economART
AMY D Arte Spazio
Via Lovanio, 6 – Milano
Partners: Vittorio Schieroni, Laboratorio Alchemico, Jaqueline Ceresoli, Neoludica, Ivan Venturi
Dal 26 giugno al 12 settembre 2013