250 mila italiani ne soffrono, la maggior parte nella sua forma genetica, detta
Ipercolesterolemia familiare: comunemente si parla di
colesterolo alto, un problema che se trascurato può portare anche alla morte a cause delle complicanze cardiovascolari. Tenere i livelli di colesterolo sotto controllo attraverso attività fisica e alimentazione sana, infatti, permette di ridurre notevolmente il rischio di infarti e ictus, abbassando il livello di LDL, detto anche “colesterolo cattivo”, responsabile delle complicanze di questa malattia.
Come contrastare efficacemente il problema? Studi rivelano che una dieta equilibrata e sana è responsabile del 30% della variazione di questo valore. Se poi si riescono a tenere sotto controllo acidi grassi saturi e zuccheri il valore aumenta esponenzialmente, riducendo ancora di più le possibilità di complicanze a carico del cuore e del cervello.
Nonostante non esista una dieta magica che annulli completamente il problema (soprattutto se dovuto a cause genetiche) è possibile consumare alcuni alimenti che sono molto utili per tenere a bada i livelli del colesterolo. Scopri quali!

1. Avena: se consumata regolarmente permetti di ridurre i livelli di LDL di più del 5% in un mese. E’ buona e fa bene: la colazione perfetta!
2. Salmone: è un pesce ricco di Omega 3, alleato fondamentale del colesterolo buono. Studi dimostrano un aumento del 4% e inoltre rappresentano un aiuto importante contro le malattie cardiache e la demenza senile.
3. Noci: sono da sempre conosciute come snack sano e diversi studi americani hanno dimostrato come 40gr al giorno per un mese aiuti a ridurre il colesterolo del 9%.
4. Cioccolato: tutti ne andiamo pazzi e facciamo bene! E’ un potente antiossidante, soprattutto la versione fondente, che deve essere almeno al 70% di cacao); se consumato regolarmente può alzare il colesterolo HDL (cioè il colesterolo buono) del 24%.
5. Tè: una bevanda millenaria, i cui benefici sono conosciuti da moltissimi anni dalla medicina tradizionale orientale. Il tè nero riduce i lipidi nel sangue fino al 10% dopo 3 settimane di utilizzo regolare, svolgendo inoltre un importante ruolo come antiossidante.
A cura di Silvia Borsa