Che si svolga a bordo di una Lancia Aurelia -
"Il sorpasso" - di un fuoristrada -
"Marrakech Express"- di un trattore -
"Una storia vera"- o un autobus rosa -
"Priscilla, la regina del deserto"- il road movie è da sempre sinonimo di percorso di ricerca interiore, ove il viaggio e la metafora che rappresenta la vita stessa.
Sideways costituisce una piacevolissima eccezione, all'interno di questo filone cinematografico, in quanto la vera metafora, è quella tra
il vino e la vita.
E' il vino a scandire i tempi della narrazione, a fornire gli spunti per l'introspezione. La filosofia del vino a raffronto con l'esistenza umana.
Invecchiare e maturare.
La degustazione del vino rappresenta per i due amici – così diversi eppure amici da sempre – la metonimia per descrivere l' approccio alle loro esistenze.
Miles –
scrittore alla ricerca del successo, reduce dal fallimento del matrimonio, in trepidante attesa di un editore che finalmente lo pubblichi - è riflessivo, analitico, rasenta il pessimismo, sempre alla ricerca della perfezione con il timore di
invecchiare senza averla raggiunta, e per questo rischia di non essere in grado di cogliere il momento perfetto né di gustare la bottiglia giusta nell'istante giusto: quello in cui raggiunge l'apice della maturazione.
Jack –
attore di soap opera, belloccio, bambino mai cresciuto, giunto alla soglia del matrimonio senza essere certo di aver compiuto la scelta giusta – ha invece un approccio superficiale alla vita e alla degustazione, per lui termini come assaporare, decantare, attendere non hanno alcun significato. Vive ogni esperienza con l'incoscienza di un adolescente,
il momento fine a se stesso, senza curarsi delle conseguenze.


Quella che, nelle intenzioni di Miles, avrebbe dovuto essere una tranquilla settimana di festeggiamenti per l'addio al celibato di Jack, equamente divisa tra la degustazione del vino e la frequentazione dei campi da golf finisce per avere sviluppi ben differenti grazie anche all'incontro con Maya e Stephanie.
Sarà proprio Maya, durante una conversazione con Miles a pronunciare una delle frasi che meglio rappresentano la metafora tra vita e vino.
" Il vino è un essere vivente e amo immaginare l'anno in cui sono cresciute le uve di un vino, se c'era un bel sole.. se pioveva. Amo pensare le persone che hanno curato e vendemmiato quelle uve e, se è un vino di annata, penso a quante di loro sono morte. Mi piace che il vino continui ad evolversi e che, se apro una bottiglia oggi, avrà un gusto diverso da quello che avrebbe se lo aprissi un altro giorno. Perché una bottiglia di vino è un qualcosa che è in costante evoluzione, acquista complessità finché non raggiunge l'apice, poi comincia il suo lento, inesorabile declino.. e che sapore.. cazzo quanto è buono!"
Questo viaggio lungo le strade secondarie della
Santa Ynez Valley, porterà i due amici a capire cosa realmente vogliono nella vita, a maturare e cambiare.
Non potendo approfondire ulteriormente la trama – lungi da me rovinarne la visione a chi lo avesse perso al cinema e decidesse di gustarlo in dvd – posso invece rivelarvi che Sideways si è aggiudicato un
OSCAR - migliore sceneggiatura -
2 Golden Globe – miglior film e migliore sceneggiatura – e un
BAFTA – sempre per la miglior sceneggiatura.
Spero di essere riuscita a stuzzicare la vostra curiosità.. ora non vi rimane che assaporarne la visione, meglio se accompagnata da
un ottimo Pinot, preferibilmente d'annata!