Francois Vatel è un personaggio storico realmente esistito -
maestro di cerimonia alla corte del
Principe di Condé - uomo straordinario con un talento innato per la cucina e una capacità fuori dal comune di comprendere la natura umana. Siamo nella primavera del 1671 quando il Re Sole decide di onorare il principe – sommerso dai debiti e caduto in disgrazia agli occhi del suo sovrano – con una visita di tre giorni. Dall'esito del soggiorno dipenderanno le sorti economiche del casato di Condé, dei cui servigi il monarca necessita in vista di una imminente guerra con l'Olanda.
Vatel è una pellicola capace di portare il pubblico a spasso nel tempo, grazie alle fantastiche scenografie di
Cecilia Montiel e
Jean Rabasse - premio César 2001 e nomination agli Oscar - agli effetti speciali di
Pascal Molina, alla meravigliosa fotografia di
Robert Fraisse e - ça va sans dire – alla sublime interpretazione di
Gerard Depardieu.
Depardieu è un passo avanti agli altri, senza nulla togliere al bravissimo
Tim Roth, nei panni del viscido e spregevole
Marchese di Lauzun, o a
Uma Thurman, che interpreta brillantemente il ruolo di
Anne de Montausier - in procinto di diventare la nuova favorita del Re - amata tanto dal Marchese che da Vatel stesso.
I festeggiamenti per l'arrivo del Re Sole sono
scanditi da un crescendo di fasti e un susseguirsi di banchetti tutti atti a celebrare la gloria di Luigi XIV.
Come in ogni corte che si rispetti non mancano però
gli intrighi, le vendette e i sotterfugi che servono a mettere in risalto la personalità, la generosità, e la professionalità del grande maestro di cerimonia contrapposte alla superficialità, la meschinità e il cinismo di coloro che beneficiano dei frutti del suo talento.

Vatel viene dipinto come un uomo di forte carisma e di grande coraggio. Conscio del ruolo che ricopre ma non per questo disposto a sacrificare i suoi principi. Ne è la dimostrazione il modo in cui tiene testa al fratello del Re - frivolo, annoiato dalla vita oltre che pedofilo - il quale rivolge le sue attenzioni prima verso un giovane fanciullo di cucina e poi verso Vatel stesso.
Sfidare il fratello del Re era un lusso che nessuno poteva permettersi, ciononostante Vatel risponde alla sua ambasciata con una frase che avrebbe potuto fargli "saltare la testa" ben prima dell'avvento della ghigliottina: "
Non c'è anima tanto debole che non sia in grado di acquisire un potere assoluto sulle passioni. Entrambi viviamo qualcosa di veramente terribile, il desiderio dell'assoluto, del sublime, del perfetto. E' per questo che lui svolazza da persona a persona ed è ancora per questo che io non mi concedo a nessuno."
La profondità e l'astuzia di queste parole - non del tutto veritiere considerato che Vatel finirà col concedersi a Anne de Montausier - invece di provocare l'ira del "
germano reale" ne lusingano profondamente la vanità, al punto da
trasformarlo nel suo maggiore alleato ai danni del Marchese di Lauzun, ad ulteriore dimostrazione di quanto Vatel fosse profondo conoscitore delle debolezze della psiche umana. "
Vatel, voi mi capite come nessuno dei mie amici riesce a capirmi, vi auguro di trovare la perfezione.. Io lo so che cerco nei posti sbagliati, ma quando sarò disperato ricorderò che esiste un uomo che sa leggermi nell'anima".

Vatel è passato alla storia come l'inventore della
Crema Chantilly– dal nome del castello del principe di Condé – e gli sceneggiatori ne hanno approfittato per far coincidere la data della creazione di questa prelibatezza gastronomica con la visita della corte del Re Sole. Secondo la ricostruzione raccontata nel film, fu proprio in quei giorni che il celebre gastronomo-gourmand – informato dell'impossibilità di realizzare la crema a causa di una partita di uova marce – montò la panna con lo zucchero regalando ai posteri cotanta bontà. "
Se vi chiedono cos'è, ditegli che è una ricetta segreta di Chantilly".
Come al solito tralascio di raccontare il finale per non rovinare la sorpresa a coloro che ancora non avessero visto questa pellicola, anche se trattandosi di una storia vera per una volta potrei fare un'eccezione.. Vi consiglio di
gustarvi il dvd dopo un lauto pasto - per evitare di dover mettere in pausa colti dai morsi della fame – accompagnando la visione con una
coppa di fragole ricoperte di Crema Chantilly e un
flute di Champagne con il quale fare un brindisi usando lo slogan creato per il lancio di questo film: "
Ci sono uomini troppo nobili per vivere con gli aristocratici!"