
Contrariamente a quanto pare voler affermare l'industria discografica, soprattutto negli ultimi anni,
non c'è un'età per diventare famosi: così capita che a 31 anni, di colpo, una donna inizi a spopolare sulle radio di tutto il mondo. La donna in questione è
Agnes Obel,
cantautrice danese che deve la sua fortuna ad un notissimo telefilm americano,
Grey's Anatomy. Da quando il suo brano
Riverside è stato incluso nella colonna sonora, la Obel è diventata improvvisamente una celebrità internazionale, pronta perfino ad affrontare un
tour europeo che la porterà in
Italia per tre date: dopo il concerto di ieri sera al teatro Blu di
Milano, la Obel si esibirà questa sera al Circolo degli artisti di
Roma, per poi fare la tappa conclusiva domani sera a
Bologna, alla chiesa di Sant’Ambrogio.
Canzoni intimiste, nostalgiche, eseguite con voce gentile e appena sussurrata su
linee di piano ricche di espressività melodica e al tempo stesso armonicamente interessanti sono quelle che compongono questo
album d'esordio pubblicato lo scorso ottobre. Data la comunanza dello strumento, Agnes Obel è stata per certi versi paragonata a
Tori Amos, anche se l'ascolto rivela presto che le due rappresentano modi molto diversi di fare musica: per nulla amante della provocazione,
alla Obel manca totalmente la rabbia, il desiderio di rivalsa e di provocazione che caratterizza molti lavori di Tori. Ma se è vero che la musica della cantautrice danese è meno passionale, non è certo meno appassionata, nel suo delicato modo di riproporre fotografie di vita. Ciò che le due hanno in comune è la capacità di introspezione e di tradurre la propria intimità in vera arte.
Philharmonics è un percorso che riunisce in sé molti secoli di musica, facendo risuonare nelle armonie vocali e strumentali gli echi della
tradizione pianistica, ma attingendo anche a larghe mani dal
folk e dalle
musiche popolari del Novecento. Così tra i brani inediti trovano spazio anche una cover di John Cale e di un classico folk, senza stridere tra loro. I singoli
Just So e
Riverside sono due esempi su tutti di come Agnes Obel sia riuscita a creare un
mondo artistico del tutto personale e degno di interesse. Che di certo non è cosa da poco.
Riverside
Just so