Lana Del Rey, al secolo Elizabeth Grant, ragazza statunitense dall'aspetto
vintage - che in quanto a bellezza sembra una Veronica Lake dei giorni nostri - può sicuramente vantare una tra le carriere più repentine nel panorama musicale di sempre.
Consacrata dal web come la rivelazione dell'anno, raggiunge l'apice del suo successo proprio grazie a You Tube: il video di “Video games”, il secondo singolo tratto dall'album “Born to die”, registra, da novembre, oltre ventisei milioni di visite. In soli due mesi, la Del Rey sale sul gradino più alto delle classifiche, imponendosi con cifre record su ITunes e con oltre 117.000 copie vendute del disco d'esordio.
Il tam-tam mediatico si diffonde proprio attraverso quei canali che ne hanno reso possibile l'ascesa: blog, magazine e social network si schierano in prima linea per promuovere la nuova icona indie-pop.
Ma, si sa, molto spesso il web si rivela essere un'arma a doppio taglio: con la stessa velocità con la quale “crea” o “scopre” un personaggio, è anche in grado di “distruggerlo” alla prima mossa falsa, ribaltando completamente l'opinione pubblica, da favorevole ad avversa.
Ed è ciò che è capitato a Lana Del Rey.

Il clamoroso errore imputato alla cantante si riferisce alla sua
disastrosa performance durante il programma americano “Saturday Night Live”, nel quale era stata chiamata a
intonare (ma visto il risultato, “intonare” non risulta essere il termine più appropriato) la tanto amata e già citata “Video games” e un altro singolo, “Blue Jeans”.
Avvolta in un lungo abito da sera color rosa antico, la Del Rey è apparsa un po' intimidita e impacciata davanti al pubblico, e la sua prima esibizione live è stata inficiata da prolungate stonature nei confronti delle quali sono rimasti tutti, senza alcun dubbio, parecchio perplessi.
Immediato il seguito di critiche apparse in rete, anche da parte di chi, fino a qualche giorno prima, acclamava a gran voce e incensava la star newyorkese.
Inoltre, la fallimentare esibizione, non ha solo scatenato numerose polemiche circa la reale bravura artistica della cantante:
ulteriori pecche, estranee alle sue capacità performative e musicali, sono infatti emerse, questa volta però incentrate sul personaggio in sé.
Ciò che innanzitutto
le si contesta è il nome d'arte scelto - che nasce dalla combinazione tra quello dell'attrice hollywoodiana “Lana Turner” e quello dell'automobile “Ford Del Rey” -, ritenuto troppo “pomposo” e costruito (nonostante di nomi d'arte ancor più studiati
ad hoc ce ne siano numerosi e molto più altisonanti… “Madonna” e “Lady Gaga” su tutti!).
Si va poi ad aggiungere il sospetto di una chirurgia estetica al viso che, considerata l'età della ragazza (classe 1986), sembra essere piuttosto prematura, a tal punto che anche il celebre stilista Karl Lagerfeld si è espresso in merito, affermando: «Lana Del Rey […] nelle foto è davvero bella, ma è costruita con tutti quei suoi impianti».
Infine, il polverone di polemiche intorno a questo personaggio non poteva non puntare alle strategie di marketing: molto diffuso, infatti, è il pensiero secondo il quale la star statunitense rappresenti un'operazione commerciale a tutti gli effetti.
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Dunque l'idea che Lana sia un prodotto discografico senza talento è suffragata, non solo dalla dimostrazione
live della sua non proprio ugola d'oro, ma anche da una
sua immagine anni Quaranta così smaccatamente fittizia e studiata a tavolino.
Gli strascichi della pessima figura in diretta tv e della delusione provocata negli ammiratori, hanno fatto sì che la cantante, in accordo con il proprio management, abbia cancellato il mini-tour di trenta date negli USA, previsto per la prossima primavera.
Non possiamo immaginare quali risvolti rivelerà questa strana vicenda e soprattutto se Lana Del Rey verrà “riabilitata” appieno dal web, dalla critica e dai fans, dopo l'imperdonabile gaffe. Una cosa è comunque certa, chi vive in questo mondo ama stare sotto i riflettori e molto spesso la filosofia che circola nell'ambiente è: “Non importa che se ne parli bene o male, l'importante è che se ne parli!”.
I video dell'esibizione al “Saturday Night Live”: