Andranno lontano questi ragazzi. A Bari, oltre Bari. Lontano. Perché quello che stanno costruendo è straordinario, quel che ci consegneranno è straordinario, un lascito che, comunque vada a finire, rende onore a una squadra, a una città, a un paese che di esempi da seguire e virtù da applaudire ha estremo bisogno.
Dal precipizio al paradiso di strada ce n’è e anche parecchia. Ma quando non hai più niente da perdere perché ti sembra di aver già perso tutto, quando lo spettro della serie D ti viene in sogno, quando di stipendio neanche a parlarne ma i punti di penalizzazione ti fanno visita puntuali, hai due possibilità.

La prima, mollare il colpo e insieme al colpo anche la professionalità, con tutte le attenuanti del caso. È un lavoro in fin dei conti. Se non vieni pagato, se non c’è prospettiva se non quella di retrocedere, se egoisticamente sai che, se non sei troppo scarso, tra un paio di mesi un’altra soluzione accettabile la troverai, perché dannarti tanto? Per la gloria? Forse non ne vale la pena. Seconda possibilità: ricordarti quanto ami prendere a calci quel pallone, tenere a mente dov’eri fino a qualche anno fa, cosa sognavi da bambino, divertirti e divertire. È un lavoro sì, ma per te il più bello del mondo. Puoi ancora scrivere la storia, la tua storia, ma anche quella di una città innamorata.
I ragazzi di Alberti hanno scelto di giocare, di scrivere la loro storia, una storia che assume sempre più i contorni di una fiaba cui manca solo il lieto fine. Che un imprenditore si faccia avanti e formalizzi un’offerta di acquisto. Fin qui due aste deserte, mentre il terreno di gioco continua a premiare la cavalcata di un gruppo che, finisse oggi il campionato, si ritroverebbe a giocarsi un posto in serie A. Circondato da un tifo eccezionale, chiamato allo stadio a gran voce e sempre a sostegno della squadra.
#compratelaBari è il trend sui social network: da Facebook a Twitter impazza l’hashtag. Dai giocatori ai personaggi dello spettacolo alle persone comuni. #compratelaBari è il must. #compratelaBari per ora è solo una preghiera, una speranza cui aggrapparsi, in attesa che succeda davvero, che il principe risvegli dal sonno la principessa e il vissero felici e contenti sigilli la fiaba.