Senza troppi preamboli, vorrei scrivere di Antonio Cassano. Di rientro dalla trasferta romana del Milan dello scorso sabato, il fantasista rossonero è stato ricoverato al Policlinico di Milano per una lieve ischemia cerebrale causata da una malformazione cardiaca. Difficile quantificare i tempi di recupero dopo l’intervento cui si è sottoposto. Ma verosimilmente Cassano vede conclusa con largo anticipo la stagione della sua consacrazione, quella che lo avrebbe portato dritto agli Europei.
Mi sentivo troppo scossa dagli ultimi tragici avvenimenti per scrivere di lui e per lui prima, per trovare le parole giuste, per riuscire a comporle tra i tasti neri che fissavo inebetita. Forse non esistono le parole giuste, me ne sto pian piano convincendo. Ma dopo un iniziale freno sono arrivata a una conclusione. Chissenefrega delle parole giuste o di quelle sbagliate. Mai come in questo momento lo sport sta smuovendo i sentimenti di tutti, e i sentimenti non sono giusti o sbagliati, sono irrazionali, violenti, fuori dal nostro controllo.
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Passi le giornate a rincorrere la perfezione, una perfezione tutta tua, accorgendoti, errore dopo errore, che non esiste. Impavido cadi e ti rialzi, ancora e ancora, ignorando consigli e avvertimenti, seguendo l'ebbrezza dell'istinto. Se sei fortunato la vita ti concede un'altra occasione. Se sei sfortunato gli sbagli li paghi tutti, e il prezzo non lo stabilisci tu.
Poi arriva il giorno in cui ti stanchi di correre a tutta velocità verso i fallimenti e provi a rimetterti in carreggiata. Funziona, incontri l'amore della tua vita e metti al mondo la tua speranza più grande. Gli errori sono solo un ricordo rinchiuso chissà dove. Vinci il tuo primo campionato, giochi in una grande squadra in cui ti senti finalmente valorizzato e ti avvii verso il sogno, quella maglia azzurra che tanto rincorrevi, e che ora è tua. Di colpo il vuoto. La corsa in ospedale, la paura, il panico, ma anche l'affetto, il sostegno, quella stima che sei finalmente riuscito a guadagnarti.
Tornerai a giocare, ci dicono. Quando non si sa. Lotterai, sappiamo come sei fatto. Chissà poi che la tua tenacia non scuota il destino, e che ancora una volta la ruota non giri per te'.
Buona fortuna Fantantonio!